1925: QUANDO
MUSSOLINI SALI' A CAVALLO
Un secolo fa Benito Mussolini traghettò il
regno d'Italia da sistema pluripartitico a regime
di partito unico. L'“operazione” si svolse in
Parlamento. La Camera era stata eletta dai
cittadini. Come sia stato possibile è documentato
in un nuovo libro con premessa della
Principessa Maria Gabriella di Savoia: “1925.
Verso il regime”, a cura di Aldo A. Mola (ed.
BastogiLibri).
I vari aspetti di quella svolta
sono documentati in saggi innovativi di Carlo
Cadorna, Raffaella Canovi, Antonio Cecere, Daniele
Comero con Rossana Mondoni, GianPaolo Ferraioli,
Luca G. Manenti, Alessandro Mella, Massimo
Nardini, Luigi Pruneti, Aldo G. Ricci, Tito
Lucrezio Rizzo, Giorgio Sangiorgi e Antonio
Zerrillo. A spianare la strada al regime
autoritario furono la diserzione dall'Aula delle
opposizioni (parte dei liberali, socialisti,
repubblicani; non di Giolitti e dei comunisti) e
la “comprensione” degli Stati esteri verso il
fascismo che istaurò “ordine e disciplina” con
sistemi repressivi.
Il regime cancellò la libertà
di associazione, a cominciare dalla Massoneria, e
l'elezione di deputati e consiglieri provinciali e
comunali, sostituiti da “nominati”, come i
podestà. Per imporsi il fascismo annientò
anzitutto i liberali ma non poté eliminare la
monarchia. Il 25 luglio 1943 fu Vittorio Emanuele
III a mettere fine al regime mussoliniano.
Aa. Vv.
1925
VERSO IL REGIME
A cura di Aldo A. Mola
Premessa di S.A.R. la Principessa Maria
Gabriella di Savoia
COLLANA: De Monarchia
F.to 17x24, pp. 288, Euro 20,00
(Ed. 05/2025) Cod. ISBN 978-88-5501-272-0
Il volume è pubblicato dall’Associazione
di studi storici “Giovanni Giolitti” e
dall’Associazione di studi sul Saluzzese, con
adesione di: Consulta dei Senatori del Regno,
Comando Militare Esercito Piemonte, Associazione
Nazionale ex Allievi della Nunziatella, Gruppo
Croce Bianca (Torino), Centro Studi Piemontesi,
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,
Istituto di Studi Politici Giorgio Galli
(Milano), Annuario della Nobiltà Italiana,
Comitato di Cuneo dell’Istituto per la storia
del Risorgimento italiano e Comune di Torre San
Giorgio (Cn).