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IL REGNO DI VITTORIO EMANUELE III (1900-1946) - I - DALL’ETÀ GIOLITTIANA AL CONSENSO PER IL REGIME (1900-1937) A cura di Aldo A. Mola
 
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IL REGNO DI VITTORIO EMANUELE III (1900-1946)
I - DALL’ETÀ GIOLITTIANA AL CONSENSO PER IL REGIME (1900-1937)

A cura di Aldo A. Mola
COLLANA: De Monarchia - Bastogi libri
F.to 17x24, pp. 448, Euro 28,00
(Ed. 10/2020) Cod. ISBN 978-88-5501-040-5
  L’ASCESA DELL’ITALIA A GRANDE POTENZA (1900-1937) Il lungo regno di Vittorio Emanuele III (1900-1946) è scandito in tre età: da Zanardelli a Giolitti (1900-1921), dall’avvento di Mussolini all’Impero (1922-1937), dalla crescente ostilità del Partito fascista contro la monarchia sino al vortice della guerra e all’abdicazione (1938-1946). Tra il 1900 e l’insediamento di Mussolini si susseguirono venti governi presieduti da dodici diversi uomini politici. Tra loro spiccò Giovanni Giolitti, cinque volte alla guida dell’esecutivo (1903-1921). Primo di due libri sul regno di Vittorio Emanuele, il volume comprende saggi di Carlo Cadorna, GianPaolo Ferraioli, Dario Fertilio, Federico Lucarini, Luca G. Manenti, Aldo G. Ricci, Tito L. Rizzo, Gianpaolo Romanato, Angelo G. Sabatini, Giorgio Sangiorgi, Claudio Susmel, Enrico Tiozzo, Romano Ugolini e Antonio Zerrillo. Essi documentano la centralità del Re nell’ordinamento monarchico parlamentare e l’intervento personale del sovrano nelle decisioni fondamentali dell’età che vide l’Italia tra le Grandi Potenze.
Aldo A. Mola
DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA (1944-1948) a cura di Aldo A. Mola
 
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DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA (1944-1948)

a cura di Aldo A. Mola
COLLANA: De Monarchia - Bastogi libri
F.to 17x24, pp. 288, Euro 18,00
(Ed. 09/2017) Cod. ISBN 978-88-94894-32-5
Il volume ripercorre la transizione dalla monarchia alla repubblica in Italia attraverso l’osservatorio, molto interessato e influente, degli Stati Uniti d’America e quello, prima inesplorato, degli ambasciatori dei Paesi scandinavi. Esso approfondisce le radici remote e
recenti del pronunciamento molto diverso del Paese (il Centro-Nord prevalentemente repubblicano; il Mezzogiorno monarchico), l’atteggiamento delle Forze Armate, sciolte dal giuramento di fedeltà al Re ma non da quello alla Patria, e il ruolo svolto all’Assemblea
Costituente da gruppi minoritari e oggettivamente emarginati, come liberali e monarchici.
Gli autori inquadrano il cambio istituzionale in una visione di lungo periodo. In casi emblematici la repubblica innovò istituti della monarchia. Esemplare è il passaggio dal Ministero della Real Casa
al Segretariato Generale della Presidenza.
A quanto noto sull’orientamento dei partiti il volume aggiunge l’esame documentato delle scelte compiute da un Ordine tradizionale, quale la massoneria, all’affannosa ricerca di una nuova collocazione internazionale e interna.
Sul referendum gravarono non solo le interferenze straniere “di sistema” ma soprattutto le clausole punitive del Trattato di pace, notificato solo all’indomani del voto. Il governo di CLN si illuse invano (e illuse gli elettori) che l’opzione repubblicana avrebbe valorizzato il concorso dell’Italia alla lotta di liberazione e propiziato condizioni meno inique e vessatorie. Il Trattato pesò poi sull’Assemblea Costituente, nel cui corso, sulla scorta dell’esperienza storica nazionale, già venne fatta netta distinzione tra diritto di asilo dei rifugiati politici e migrazione per lavoro.
Aldo A. Mola
Il volume comprende saggi di Ulla Åkerström, Mario Caligiuri, GianPaolo Ferraioli, Attilio Mola, Luigi Pruneti, Aldo G. Ricci, Tito Lucrezio Rizzo, Claudio Susmel, Enrico Tiozzo e Antonino Zarcone.
ALDO A. MOLA IL REFERENDUM MONARCHIA-REPUBBLICA DEL 2-3 GIUGNO 1946 COME ANDO' DAVVERO?
 
ALDO A. MOLA
IL REFERENDUM MONARCHIA-REPUBBLICA DEL 2-3 GIUGNO 1946
COME ANDO' DAVVERO?

COLLANA: De Monarchia - Bastogi libri
F.to 17x24, pagg. XXI + 438 e 8 ill. inedite, Euro 20,00
(Ed. 2016) Cod. ISBN 978-88-99376-59-8
Qual è la verità sugli ultimi giorni della Monarchia in Italia? Col distacco dello storico, Mola documenta innumerevoli brogli, sbagli, pasticci nella gestione del referendum istituzionale e nei drammatici giorni tra la partenza del Re e l'avvento effettivo della Repubblica (13-18 giugno). Il governo cercò affannosamente di "far tornare i conti" di una consultazione, che escluse dal voto tre milioni di cittadini: la vera "grande frode". Con l'incubo del punitivo Trattato di pace e per scagionarsi dei tanti errori antichi e recenti, i partiti repubblicani misero sul banco degli imputati Casa Savoia, che però era tutt'uno con la storia d'Italia... Infine, si può immaginare un nuovo referendum sulla forma dello Stato?