La scomparsa del dott. Pier Alberto Rosati, farmacista ad Ascoli Piceno

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LA SCOMPARSA DEL DOTT. PIER ALBERTO ROSATI, FARMACISTA AD ASCOLI PICENO
  È morto il 17. 10. 2022, in età molto avanzata, il dottore Pier Alberto Rosati, Cavaliere Ufficiale della Corona d’Italia, farmacista per tradizione familiare, erede della “Premiata Farmacia Rosati”, gratificata nel mondo scientifico e commerciale in più mostre nazionali ed internazionali.
Il dottore Pier Alberto era per riflessione ragionata, cultura storica ed ineludibile indirizzo genetico, di convinzione rivolta all’Istituto Monarchico.
Fu vicino con deferenza ad ogni italico Sovrano per profonda conoscenza storica documentata, tanto da essere, già dal primo anno di fondazione, tra i promotori della sede ed artefice padre di ogni iniziativa U.M.I. ad Ascoli Piceno.
Ebbe, non per meschino interesse (magari per titoli o onorificenze, come purtroppo in molti fecero), plurimi contatti con il Re Umberto II, recandosi a Cascais sempre con modesti doni simbolici dell’amatissima Patria.
Solo la recente diatriba di natura successoria in Casa Savoia, aveva apportato notevoli perplessità e sincero dolore per le dispute sorte nel mondo monarchico, anche se la cosa in se non era riuscita a minare minimamente la sua incrollabile Fede.
Ad Ascoli fu il primo farmacista laureato ad avere una farmacia che portava il nome del dottore. Una rarità per quel tempo quando per esercitare l’arte dello speziale, era sufficiente un corso parauniversitario. Aveva studiato all’Università di Camerino e lì, negli anni Cinquanta del secolo scorso, si era laureato in farmacia assieme alla moglie. Da ricordare ornava con orgoglio la sua pubblica farmacia con un ritratto del Re Umberto II, in divisa da Generale di Corpo d’Armata prima, e poi da Re d’Italia.
Non a caso la Farmacia fu definita “Premiata”. Un etichetta che ha riconosciuto ai farmacisti Rosati anche la titolarità di diversi brevetti, come ad esempio quella dell’epica “Anisetta Rosati”, nata nel 1877 nel “Premiato Laboratorio Farmaceutico del Cavalier Umberto Rosati”. Fu proprio grazie agli studi personali portati avanti dal Cavaliere Dottore Professore Umberto Rosati che si conseguì, nella “Terza Esposizione Campionaria Mondiale di Roma” (svoltasi tra il Dicembre 1900 ed il Gennaio successivo) la massima onorificenza, ossia la Medaglia d’oro aggiudicata dalla Giuria ad “unanimità di voti” per gran parte dei prodotti realizzati nel proprio Laboratorio Chimico Farmaceutico. Umberto Rosati, già all’epoca definito Industriale, Chimico e Farmacista, nacque a Maltignano, piccolo borgo d’Abruzzo, ancora suddito del Regno delle Due Sicilie, nelle immediate vicinanze di Ascoli Piceno, nel 1861, da una antica, e forse Nobile, Famiglia di proprietari terrieri di origine Lombarda, trasferitasi nel Piceno agli inizi del XVI secolo dopo aver trascorso plurime epoche sotto l’Impero Austro-Ungarico.
Seguirono poi altri brevetti di Farmaci e Prodotti galenici, che per oltre un secolo hanno fatto della Farmacia Rosati un punto di riferimento per i pochi colti studiosi, ricercatori e chimici di fama che ivi si ritrovavano da tutta Italia per discutere e mettere a punto i vari tentativi di invenzioni alchemiche e fuggire il tempo in lieta ed elevata conversazione.
Imitabile modello del Gentiluomo, sempre con l'esempio mostrò il suo attaccamento all'Istituzione Sabauda che al meglio seppe rappresentare e sostenere nel piccolo nucleo cittadino.
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